MARIANNINA FAILLA
Direttrice del Master
Docente di Storia della Filosofia
Università Roma Tre
mariannina.failla@uniroma3.it

La mia formazione personale è improntata sull’interdisciplinarità, sono sociologa e filosofa e ho sempre avuto interessi per le teorie mediche e per la psicoanalisi. Passare attraverso culture diverse è stata una sfida e un desiderio fin da quando ho lavorato come traduttrice per la Rai; dal 2004 insegno Storia della Filosofia all’Università degli studi Roma Tre; convinta che la filosofia debba e possa rispondere alle urgenze e alle domande del presente mi sono interessata agli aspetti pratici, antropologici della filosofia kantiana, alla fenomenologia della corporeità, alla psicologia pre-fenomenologica e alla psicologia del profondo.

II ANNO
MODULO 4: TRASFORMAZIONE DEL SÉ

Immaginazione, Corpo, Sogno
Il modulo intende mettere a frutto le sinergie che scaturiscono dal confronto fra la filosofia e la teoria junghiana della psiche relativamente ad alcune parole chiave indispensabili alla formazione del sé: immaginazione, corpo, sogno. Partendo dall’idea che il sé sia solo nella sua trasformazione, il modulo si sofferma sulla potenza propulsiva, innovativa e trasformatrice dell’immaginale per Jung, ma anche sulle esperienze di frustrazione e dolore, vissute dall’immaginazione, se tentata da aspirazioni totalizzanti (Kant). Le analisi dell’intreccio di memoria e materia in Bergson saranno indispensabile preludio alla riflessione sulla corporeità, indagata come espressione (Husserl) e sintomo espressivo della psiche, aprendo la riflessione ai legami fra fenomenologia, teoria analitica junghiana (sintomo, corpo, simbolo) e psico-somatica. Nel modulo si indagheranno il sogno e il mondo dell’onirico in generale per sottilinearne il carattere dialogante con il sé cosciente. Da un lato l’inconscio sarà tematizzato richiamando la “magia” del rapporto fra genio e coscienza nell’antropologia di Hegel, dall’altro l’onirico sarà visto come scintilla e potenziale per la riscrittura continua della propria storia (Jung).

 

1. INCONTRO: 6 ORE (3+3)

Immaginazione: l’informe e la frustrazione (Kant) (a cura di Daniela Angelucci/Mariannina Failla)
Immaginazione nella psicologia analitica C. G. Jung (a cura di Antonio De Rienzo, Mariannina Failla)

2. INCONTRO: 6 ORE (3+3)

Immagine e Memoria: lasciar parlare la materia (Bergson) (a cura di Daniela Angelucci)
Immaginazione nella psicologia analitica C. G. Jung
(a cura di Federico Comandini/ Mariannina Failla)

3. INCONTRO: 6 ORE (3+3)

Corpo, psiche, simbolo
Pulsione in Husserl,na cura di Alice Pugliese e Mariannina Failla
Sintomo, Corpo, Simbolo nella psicologia analitica di C. G. Jung, a cura di Raffaele Floro

4. INCONTRO: 6 ORE (3+3)

Sonno e veglia
Sonno/veglia e idealizzazione: la fluidità del sentimento di sè (Hegel), a cura di Mariannina Failla/Gabriella Baptist
Sonno/veglia nelle genesi dell’Io (Husserl), a cura di Mariannina Failla/Alice Pugliese

5. INCONTRO: 6 ORE (3+3)

Immagine, Sonno e sogno
Sogno e genio (Hegel), a cura di Gabriella Baptist/Mariannina Failla
Immagine e Sogno nella psicologia analitica di C. G. Juna, a cura di Liberiana Pavone

6. INCONTRO: 6 ORE

Discussione collegiale degli elaborati

II ANNO
MODULO 5: MITO E MITOBIOGRAFIA
PRIMA PARTE: MITO LINGUAGGIO DELL’ANIMA

Il mito parla all’anima e scrive nell’anima, racconta le nostre strutture archetipiche scrivendole nella nostra storia. Il modulo vuole riflettere sul coraggio, sulla forza, sul dolore, sul potere lacerante del silenzio e dell’amore senza voce, sulla vita, intesa come generazione di mondi, attraverso l’analisi di miti classici noti e meno noti.
I miti più noti sono quelli di Eco, Narciso, Aiace.
Eco e Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio raccontano il tragico destino della solitudine della voce dell’anima e il gioco impietoso fra fissità e frantumazione della propria immagine nel rapporto solitario con sé stessi.
Sarà, inoltre, analizzata la tragedia di Sofocle Aiace, descrivendo il suo coraggio irruente, i suoi errori, la sua vergogna, ma anche la sua capacità di difendere l’onore della comunità.
Non sarà messa da parte la potenza simbolica di miti meno noti come quello di Eurinome, la dea che emerge nuda dal caos, divide il mare dal cielo e inizia col vento l’opera della creazione.

Il modulo dedica la prima parte al racconto dei miti, lasciando agli allievi la libertà di scegliere gli stilemi mitologici che più li rappresentano e mettono in scena i nodi e gli snodi della loro storia.

L’analisi dei miti ha, così, il compito di preparare la SECONDA PARTE del modulo intitolata Il Laboratorio dell’Anima a cura di Arcangela Miceli e Simona Gasparetti.

 

ANALISI DEI MITI: 6 ORE

Narciso: Immagine e voce: Amore e morte (a cura di Mariannina Failla)
Aiace: Coraggio, vergogna, comunità, morte (Omero, Sofocle) (a cura di Mariannina Failla)
Eurinome e l’origine del mondo (a cura di Mariannina Failla)

II ANNO
MODULO 6: IL LINGUAGGIO E LE SUE PRATICHE
PRIMA PARTE: MITO LINGUAGGIO DELL’ANIMA

Nel Libro dello splendore troviamo una sorpresa, una meraviglia.
In esso è scritto:
”Quando il Santo sia Egli benedetto, volle creare il Mondo guardò la Torah, e la guardò parola per parola e in corrispondenza di essa compì l’arte del mondo, poiché tutte le parole e tutte le azioni di tutti i mondi sono nella Torah”.

Iddio crea il mondo, attua i linguaggi del mondo nella contemplazione della parola scritta della Torah. Nel contemplare la Torah Dio è lontano dal fragore della materia, della sua caoticità, dal suo irrompere informe, dunque è lontano dai rumori inconsulti dell’informe. Egli crea nel silenzio dello sguardo e della lettura, della visione, vede i segni della generazione, i segni archetipici di ogni generazione, guarda le parole della Scrittura sacra e le realizza. Il cosmo trae origine non dal Verbo, dalla voce, ma dai segni.
Da qui l’idea della potenza performativa e creatrice del linguaggio sacro, il quale – nella Prima Parte del modulo – è indagato, considerando la Kabbalah, la ritualità buddista e il simbolismo coranico. Nella seconda parte del modulo l’attenzione si sposta al coinvolgimento del corpo nelle pratiche sacre, magiche e musicali.

 

I PARTE: AGIRE CON I LINGUAGGI SACRI

Le Parole che agiscono: La Tōrāh e la Kabbalah, a cura di Saverio Campanini (6 ore)
Il linguaggio rituale nel buddismo, a cura di Bruno Lo Turco (6 ore)
Il Sufismo e il simbolismo coranico: nomi e colori, a cura di Giuliano Lancioni (6 ore)

II PARTE: I LINGUAGGI CHE MUOVONO I CORPI

l linguaggio sacro del corpo: il digiuno e le sue pratiche, a cura di Maria Chiara Giorda (6 ore)
Il linguaggio magico dei corpi: la ricerca antropologica di De Martino, a cura di Massimo Marraffa (6 ore)
Il linguaggio della musica e il corpo emotivo, a cura Luca Aversano (6 ore)